Risposta ad articolo A. Sallusti "Sentenza choc cellulare causa il cancro

     Associazione   “ElettrosmogVolturino”                                                       
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prot. n. 05                                                                                  Volturino 24/4/2017

Sallusti  Alessandro                 direttore “Il Giornale”  Tribunale di Ivrea                      Ministero         Salute                    Studiolegale D'Ambrosio-Commodo                    Prof. A. G. Levis.
Oggetto: Articolo Sallusti “Sentenza choc il cellulare causa il cancro”

Più che un articolo di Sallusti sembra quello di un produttore di microonde.
Sparare contro un giudice e uno scienziato come il prof. Levis è una presa di posizione temeraria sia contro questi coraggiosi personaggi, che contro l'umanità intera in possesso di telefonini, che sono veri strumenti di squilibrio di massa. Un articolo, dunque, a favore di lobbies che si arricchiscono ai danni di tutti.
I numeri sono da pandemia, da olocausto. Sì, da olocausto. Non sto esagerando. Quelli che vediamo ancora in giro sono i superstiti.                                                  
Sallusti! Ma si è accorto di  quanti insonni ci sono almeno in Italia, il resto del pianeta non è da meno, e quanti depressi, e nevrotici e ipertesi e infertili e impotenti e tumorati e diabetici? Noo?
La illumino: dal 2000 in poi l'insonnia ha cominciato a colpire l'ipofisi dei dormienti, la melatonina prodotta in quantità scarsa e già dal 2006 ne sono coinvolti il 75% degl'Italiani con tutte le conseguenze derivanti da un sonno non ristoratore.                                                                                                                    Difese immunitarie deboli e proliferazione di cellule cancerose tra cui anche tumori alla testa. Proprio di pari passo con l'arrivo della telefonia mobile e i suoi ripetitori.
Il giudice, come dice Lei stupito,  non ha deciso sulla base di un’opinione personale, ma ha deciso sulla scorta di documenti scientifici sani che ha prodotto il prof. Levis, certamente “oscuro perito” per chi non lo conosce, ma per quanti si battono da anni, come anche il sottoscritto da 31 anni e tanti altri, censurati da certa stampa che anche Lei rappresenta, è un eroe che sfida grossi interessi a difesa della salute della collettività, senza trarne profitto alcuno.
E questa è la seconda sentenza dopo quella di Brescia, confermata in Cassazione, nel 2012 per un altro caso simile, ben censurata dai media e  sempre prodotta dall'  "oscuro perito Levis" , e la motivazione precisa che non si è tenuto conto delle risultanze scientifiche finanziate dagli operatori ma di quelle indipendenti. Giudizio sano. E non "opinioni spacciate per verità e che nessuno controlla", come Lei sostiene con tanta  audacia.                                                                                
Ce ne fossero di giudici come quello di Ivrea che Lei vorrebbe "declassato per procurato allarme".                                                                                                              
Anzi la sentenza è un allarme già tardivo: lo Stato cominciasse a diffondere pubblicità su un uso più corretto del cellulare, come aveva avuto indicazione dal Consiglio Superiore di Sanità nel 2012, quando lo spot fu prodotto ma poi tenuto nel cassetto.                                                                                                                        
Perché avrebbe adirato le compagnie teleproduttrici di malanni, onnipresenti con le loro proposte pubblicitarie in ogni organo mediatico a ossessionare quasi tutti sino al punto di condizionare ad un uso di portarsi il telefonino sotto il cuscino o sul comodino, cosa che suggerisco anche a Lei, così si rende edotto del mattutino stato confusionale.   
Certamente che il prof. Levis  avrebbe dovuto ricevere il premio Nobel e altro ancora.                                                                                                                                    Ma se la stampa, quella televisiva specialmente, puntasse le telecamere non solo sul prof. Levis, ma anche su tanti altri esperti, allora sì che l'informazione corretta  raggiunge  la maggioranza degli utenti di cellulari e tv, che purtroppo pagano inutilmente tasse per mantenere centinaia di canali che distribuiscono futilità e informazioni pilotate.                                                                                        
Altrettanto quotidiani e periodici e altrettanto mantenuti da cittadini  disinformati.
Legga pure il manuale del Suo squilibrante cellulare che purtroppo scritto in carattere minuscolo, avverte di tenerlo a distanza di 2 cm da qualsiasi parte del 
corpo e poi chieda delucidazioni al produttore.                                                                           
Gl’inquinatori si cautelano e lo Stato?
Infatti l'"oscuro perito" di Padova dal 2014, insieme agli stessi legali della sentenza di Ivrea, hanno invitato lo Stato a scrivere sui telefonini, tra altre raccomandazioni, "può nuocere alla salute", come per le sigarette.
Ma lo Stato, purtroppo costituito anche da politici oliati, è sordo. 
Un articolo prudente è improntato al Principio di Precauzione come da tempo raccomandato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente, dal Consiglio d' Europa,  dallo IARC di cui è stato membro anche l' "oscuro perito di Padova", prof. Angelo Gino Levis.
Diviene, pertanto imperativo, l’obbligo di aprire dibattiti televisivi con frequenza periodica al fine di rendere i telespettatori informati con dibattiti tra i negazionisti e gli allarmisti, onde consentire ad ognuno di operare una scelta d’ uso consapevole e responsabile del telefonino, certamente utile, ma altrettanto pericoloso.
Come pure i riflessi economici a cui accenna, caro Sallusti, sì che saranno luminosi: una popolazione in salute lavora di più e meglio. Nell’ interesse di tutti.
          Antonio Gagliardi         presidente Associazione “Elettrosmog   Volturino”
http://elettrosmogvolturino.interfree.it


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